Il PNRF, approvato in via definitiva nel Settembre del 2022, ha portato, come sappiamo, importati novità nel panorama WISP Italiano. L’apertura all’utilizzo dei collegamenti PtP e PtMP in V-Band (57GHz-66GHz) è stata sicuramente la notizia più importante ed attesa; insieme però alla nascita di un nuovo potenziale mercato, sono stati introdotti anche importanti tagli sui costi annuali per il noleggio delle frequenze licenziate da parte degli operatori, in certi casi fino a 70%. (approfondisci leggendo questo articolo qui).
Queste modifiche normative hanno dato nuovo slancio ai progetti di copertura nazionale in FWA, garantendo agli operatori costi minori, e alla popolazione un sempre maggiore accesso alla banda larga, confermando il trend ormai in crescita ventennale di sviluppo e aumento dei collegamenti wireless in tutte le frequenze.
Ma più nello specifico, perché la V-Band può essere la soluzione per voi?
La V-Band, o più specificatamente le frequenze da 57GHz a 66GHz , è utilizzata per la costruzione di collegamenti wireless ad alta capacità (MGWS Multi Gigabit Wireless System) sulla media/bassa distanza. Grazie all’ampiezza dei canali è possibile realizzare infatti link multi gigabit, fino addirittura a 16Gbps aggregati con configurazioni PtMP. I collegamenti realizzati in questa frequenza, da poco liberalizzata per gli operatori nazionali, non è chiaramente indicata per la realizzazione di tratte di backhauling a lunga distanza, in quanto i limiti fisici imposti dall’assorbimento dell’ossigeno impongono che le antenne non si trovino a più di 1000/1200 metri di distanza.
Tuttavia, sono la soluzione ottimale dal punto di vista economico e infrastrutturale per effettuare la distribuzione last mile. Specialmente nelle configurazioni PtMP, dove viene in aiuto anche il protocollo open source Terragraph, adottato dalla maggior parte dei produttori, la V-band permette di realizzare reti ad alta densità, e facilmente scalabili, per distribuire capillarmente presso gli utenti finali connessioni fiber-like ad una frazione del costo comparate ai tradizionali scavi per la posa della fibra ottica.
Uno sguardo al futuro
Nell’ambito TELCO, il panorama delle soluzioni e innovazioni è in continuo aggiornamento e miglioramento, così come lo sono le normative e i provvedimenti adottati dal legislatore per regolare e normare il mercato.
Sul nostro territorio le frequenze da sempre maggiormente utilizzate per la realizzazioni di tratte radio di backbone per il trasporto sono state quelle del 13GHz e 26Ghz, negli ultimi anni, grazie anche alle nuove canalizzazioni introdotte, il 18Ghz si è fatto sempre più strada diventando la soluzione prediletta da moltissimi operatori, proprio per la sua versatilità. Nell’ottica però proprio di quel continuo aggiornamento e avanzamento tecnologico tipico del settore, ciò che oggi si considera una garanzia e testata d’angolo delle comunicazioni wireless domani può non essere più così. E’ questo il caso proprio del 26Ghz, con l’introduzione infatti del 5G sul territorio nazionale, e con tutte le esigenze di backhauling ad alta capacità che ciò comporta, il 26Ghz sembra proprio che verrà destinato esclusivamente a questa funzione, obbligando di fatto gli operatori nazionali che ad oggi lo impiegano per le proprio reti, a migrare presso frequenze più libere.
Sul lato prettamente tecnico sembra che i collegamenti a 32 e 38Ghz potranno raccogliere il testimone del 26Ghz e diventare, nei prossimi anni, la residenza di centinaia di collegamenti wireless sul nostro territorio, garantendo così la continuità del servizio e lo sviluppo della banda ultra larga. La disponibilità poi di canali fino a 224MHz su queste frequenze, scegliendo congiuntamente il corretto hardware, potrà permettere di effettuare collegamenti a lunga distanza con una capacità fino a 4Gbits.
Concludendo, non possiamo non accennare come alle potenzialità già sopra indicate dei collegamenti in V-Band, anche l’E-Band (71-76 GHz/81-86 GHz) stia vivendo oggi una nuova primavera. Grazie infatti alle nuove tabelle tariffare, e al protocollo di cosiddetto light licensing, la crescita nel numero di collegamenti radio in queste frequenze è stato notevole negli ultimi anni, spinto anche dall’enorme valore strategico che le reti ad alta densità hanno acquisito, per il small cell backhauling . Un ulteriore incremento lo si prevede inoltre grazie alla possibilità di aggregare questi link con quelli già presenti in frequenze minori, migliorandone portata, capacità e stabilità.