Il 7 Agosto 2021 è una data che finalmente ha portato un po’ di chiarezza, e aspettative, nel mondo degli operatori Wireless e FWA; il consiglio dei Ministri, sotto la guida dell’attuale presidente Mario Draghi, ha redatto ed inviato alle Camere, per sottoporlo a parere parlamentare, lo schema del decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2018/1972 che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche.
La bozza del nuovo codice delle comunicazioni elettroniche
Il testo della bozza di decreto è stato inviato alle Presidenze della Camera e del Senato, corredato dalle note del Ministero dell’Economia e Finanze e della Ragioneria Generale dello stato, che esprimevano parere positivo. Sostanzialmente il MEF ha espresso parere positivo sulla sostenibilità finanziaria della bozza di decreto. Il 22 Settembre la Conferenza Unificata della Presidenza del Consiglio ha espresso il proprio parere positivo sulla bozza, e tutto ciò fa molto ben sperare per l’iter legislativo viste le importantissime novità che il nuovo CCE porta in seno.

Aggiornamento delle tariffe ministeriali e possibili conseguenze
Tra tutti gli aggiornamenti del testo, quello che sta facendo tenere il fiato sospeso alla maggior parte degli attori coinvolti nel mercato ICT, è l’aggiornamento delle tariffe ministeriali per la concessione in licenza delle frequenze radio.
Un rapido confronto tra l’attuale allegato 10 del CEE (ex. Art n°34 e n°35) e l’allegato 12 (Ex Art n°5) del nuovo testo fa saltare agli occhi come le tariffe siano state drasticamente diminuite, di fatto portando, ad esempio, il canone per un collegamento da 1Gbit a 13GHz con larghezza di canale da 28 MHz a 56 MHz da € 5240, a € 1380, una riduzione di più del 70%.
Questo abbassamento dei canoni, oltre ad ulteriori interventi tesi alla proporzionalità dei canoni stessi, determinerà un abbattimento di molte barriere all’entrata nel mercato e produrrà nei prossimi mesi e anni una rivoluzione nel settore degli operatori Wireless e FWA, rendendo finalmente possibile una sana competizione anche tra le realtà locali più piccole e rendendo servibili anche le aree ad oggi considerate a fallimento di mercato.
Dall’altro lato è presumibile una “corsa” alle domande al MISE da parte degli operatori, e questo afflusso anomalo potrebbe determinare un rallentamento dell’evasione delle stesse. In questa fase è fondamentale giocare d’anticipo, e farsi trovare pronti allo scoccare dell’ora zero, avendo ben chiaro il proprio piano di sviluppo.
Ricordiamo che l’autorizzazione generale di ISP/WISP, non è sufficiente per richiedere le frequenze licenziate, per le quali occorre essere dotati dell’autorizzazione generale per l’installazione e la fornitura di reti di comunicazione elettronica, anch’essa da richiedere al MISE e per la quale, da molti anni, offriamo il supporto alla redazione ed inoltro.
In AllNet.Italia ci stiamo preparando ad aprire questa finestra sul futuro, ed è per questo che abbiamo organizzato un Webinar di approfondimento con il nostro consulente ministeriale.
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