Aumento dei contagi negli istituti scolastici
Il fatto che i casi Covid possano aumentare con il ritorno di studenti e personale tra i banchi, non è un’eventualità ma una certezza. Da qui, la presa di posizione del professor Ricciardi. “Con l’avvio del nuovo anno scolastico in presenza, il rischio di un aumento dei casi Covid è reale. Basta guardare cosa è accaduto in Scozia. Questa esperienza è sicuramente illuminante. Perché la Scozia, Paese saggio e prudente, nonostante le attenzioni nel gestire il problema Covid, ha dovuto fare i conti con una risalita dei casi proprio legati alla scuola. Purtroppo è normale in presenza di una variante Delta che ha cambiato le carte in tavola, con i bambini che diventano i principali veicoli di infezione. Per questo serve moltiplicare le attenzioni.” Riccardi solleva la questione del contagio sottolineando che “Una volta in classe, bimbi e ragazzi si contagiano. E tornando a casa fanno lo stesso con i familiari”.

Controlli e rilevatori dell’aria: la saturazione corrisponde alla pericolosità
Quali ulteriori accorgimenti tecnici possono essere presi dai presidi per potenziare le misure di prevenzione? Secondo Ricciardi, in ogni aula si dovrebbe prevedere “un rilevatore di anidride carbonica, in grado di farci capire quando l’aria sia satura”. Perché, conclude il professore, “la saturazione corrisponde a una pericolosità visto che il virus Covid si trasmette anche con aerosol”.
Ma, ad oggi, poche scuole sono dotate di impianti di ventilazione che possono ridurre il rischio in aula con un adeguato ricambio d’aria. Un grosso aiuto può arrivare, appunto, dai rilevatori di anidride carbonica che monitorano costantemente la qualità dell’aria (misurata in ppm, parti per milioni). Servirebbero dei sensori di anidride carbonica che funzionino come i semafori: luce verde, gialla e rossa in base alla concentrazione di CO2 nell’aria con valori tarati specificatamente per ogni ambiente. In questo modo l’insegnante può intervenire spalancando le finestre quando scatta il rosso fino al ritorno a valori accettabili.
Covid-19: il controllo del CO2 riduce i rischi
Un rilevatore di anidride carbonica in ogni aula che avverta se l’aria è satura e quindi se il Covid possa entrare nei polmoni di docenti e ragazzi potrebbe quindi essere un potente mezzo contro il diffondersi del virus nelle scuole.
Lo dice anche la ricerca pubblicata di recente dall’Università del Colorado di Boulder. Secondo questo studio, il monitoraggio dell’anidride carbonica in ambienti chiusi è un modo economico ma potente per tenere sotto controllo il rischio che le persone si ammalino di Covid. È stato dimostrato che un eccesso di CO2 favorisce il rischio di trasmissione del virus.
Non solo scuole
Molti però possono essere i campi di applicazione di questa tecnologia, come tutti gli ambienti ad alta frequentazione o lunga permanenza. Tra cui possiamo di certo ricordare:

Uffici pubblici ed aziendali

Aule di riunione

Ospedali

Sale d’attesa

Luoghi di culto

Musei e fiere
MCF-LW12CO2E: Il multi-sensore evoluto che migliora la vivibilità degli ambienti
Come detto sin ora, la qualità della vita delle persone è direttamente condizionata dalla qualità dell’aria degli ambienti chiusi che ciascuno è costretto a frequentare. Conoscere il livello dei fattori determinanti quali CO2, temperatura, densità dei composti volatili organici, pressione, luminosità, significa poter intervenire in caso di superamento delle soglie tollerabili e prevenire o limitare conseguenze note quali, ad esempio, l’aumento del rischio di diffusione del Covid-19, e mettere in atto procedure per il risparmio energetico.
MCF-LW12CO2E verifica e segnala costantemente in tempo reale la qualità dell’aria di aule, uffici e ambienti chiusi. Un piccolo sensore che aiuta la comunità a vivere meglio.

Con questo innovativo sensore è possibile monitorare costantemente ben 6 parametri, programmandone le soglie di allerta, la frequenza temporale di rilevazione ed i sistemi di notifica. Ora i tre led semaforici (con intensità regolabile) visualizzano in modo semplice ed immediato la qualità dell’aria, basandosi su CO2, bVOC o entrambi, con 4 soglie configurabili via NFC o da remoto. Una speciale batteria a lunga durata garantisce, anche con la peggiore copertura radio, una attività minima di 4 anni senza alcun intervento di manutenzione all’apparato. È possibile inoltre creare facilmente una rete di sensori collegandoli ad un Cloud per una gestione integrata e comparativa degli ambienti da monitorare. Lo standard LoRaWAN® su cui è basato, il test di funzionamento e la calibrazione di ogni sensore prima della consegna, la possiblità di aggiornare il firmware via NFC rendono questo apparato affidabile, sicuro e duraturo, adatto ad applicazioni in ambito professionale.
Parametri rilevabili
CO2
VOC
Pressione
Temperatura
Luminosità
Umidità
Potrebbe interessarti anche…
Sicurezza, connettività e comunicazione: le risposte dal mondo ICT per l’Education.
Il mondo dell’Education è stato uno dei mercati verticali sotto i riflettori in questo ultimo anno e mezzo, quali sono le soluzioni che offre il mondo ICT?
Intesa nel segno del LoRaWAN: il caso di Allnet.Italia e Gruppo SIGLA
Allnet.Italia ha stretto una partnership tecnologica con Gruppo SIGLA nel segno del protocollo LoRaWAN. Scopri l’importante progetto sperimentale dedicato al monitoraggio ambientale e all’efficienza energetica che prevede l’utilizzo di soluzioni IoT basate, appunto, sull’innovativo protocollo LoRaWAN.
Come gestire la progettualità IoT per ottenere fondi e finanziamenti pubblici?
Innumerevoli i bandi attivi per finanziare progetti IoT volti a migliorare la qualità della vita della collettività e delle aziende, ma come accedervi?