Tra le numerose riflessioni che l’emergenza Covid-19 ci ha portato a fare, riteniamo molto interessante il tentativo di Ceragon di verificare se la crisi attuale può insegnarci qualcosa sulle opportunità e le sfide dei servizi e delle reti 5G. Dopotutto, solo un paio di mesi fa il 5G sembrava essere la “Next Big Thing” del 2020.

Quando guardiamo a come molti stanno vivendo questi giorni, è chiaro che in questo nuovo modo di vivere, le interazioni da remoto hanno assunto un ruolo centrale. Lavoriamo da remoto, ci interagiamo socialmente da remoto, usufruiamo di contenuti da remoto, impariamo (e insegniamo) da remoto e persino ci interfacciamo con i nostri medici da remoto (per tutte le questioni, anche non necessariamente legate a COVID-19).
Tutto ciò influisce sull’infrastruttura di rete e continuerà a influenzarla anche dopo la fine della crisi.
Quindi, ecco le mie domande: le sfide di rete sollevate da questa pandemia sono simili, in qualche modo, a quelle che ci aspetteranno con l’implementazione del 5G? In tal caso, potremmo considerare la crisi odierna come un banco di prova per il 5G? Le nostre vite avrebbero avuto un aspetto diverso se le reti 5G fossero già state ampiamente utilizzate oggi?
Quattro sono gli obiettivi principali e gli elementi base che caratterizzano il deployment delle nuove reti 5G:
- Più capacità
- Più siti
- Bassa latenza
- Service Orchestration, ossia la capacità di progettare, creare e rendere disponibili servizi end-to-end diversificati
Abbastanza sorprendentemente, tutte e quattro le sfide sembrano molto rilevanti per l’attuale scenario di networking durante la pandemia.

- Maggiore capacità: l’aumento dell’utilizzo di strumenti per operare da remoto, e in particolare della videoconferenza online, crea un enorme aumento della domanda di capacità di rete. Questo deriva dal nostro stile di vita in questi giorni, in cui il video viene utilizzato per molti tipi di attività: apprendimento, lavoro, relazioni sociali, salute, ecc.
- Più siti: nel contesto della rete 5G, questa è una sfida che deriva dalla più ampia distribuzione degli utenti e dalla necessità di avvicinarsi a loro utilizzando canali più ampi e frequenze più elevate (con una propagazione, quindi, più scarsa), per portare maggiore banda/utente. D’altro canto, l’emergenza Covid-19 ha mostrato l’assoluto bisogno di raggiungere rapidamente anche le aree bianche, quindi quelle zone remote e servite da connessioni non sufficienti; ciò ha imposto la predisposizione di un nuovo e maggior numero di siti di connettività, che equivale, in parte, a ciò che sta accadendo per il 5G.
- Bassa latenza: lo streming video e l’uso di strumenti di videocall/videochat ha vissuto un’esplosione durante questa pandemia. Sebbene sembrino servizi simili, in realtà esiste un’enorme differenza tra guardare Netflix e fare una chiamata in conferenza usando Zoom. Mentre Netflix utilizza il buffering per garantire un’esperienza fluida, le videochiamate bidirezionali (o più) richiedono una latenza molto bassa, per non intaccare la qualità della videochiamata. Anche le reti 5G dovranno essere caratterizzate da una bassissima latenza, che in questo tipo di reti ha più a che fare con le applicazioni URLLC, come Internet tattile (ad es. Chirurgia remota) e nuovi modelli di architettura di rete (ad es. midhaul e fronthaul), che ci portano all’ultima sfida …
- Service Orchestration: questa sfida, che di solito porta al network slicing, è estremamente importante al giorno d’oggi. Ad esempio, prendiamo tre videochiamate che competono su risorse limitate dell’infrastruttura di rete: una chat tra due amici,
;una teleconferenza aziendale;e una visita da remoto tra un paziente e un medico. In una rete sliced, tali chiamate verrebbero fornite a diverse sezioni di rete, garantendo che le sessioni di e-health e business non vengano interrotte dalla chat tra amici. Questo è un esempio semplificato di come le applicazioni attuali aumentano la necessità di un’orchestrazione efficiente del servizio e dello slicing della rete.
Il messaggio di fondo è che ci sono molte somiglianze tra le attuali esigenze di rete e quelle previste per il 5G. Se l’epidemia si fosse verificata quando le reti 5G fossero state completamente implementate, probabilmente saremmo stati avvantaggiati (almeno dal punto di vista della connettività).
Ciò significa anche che l’epidemia attuale può effettivamente fungere da esercizio di gestione temporanea della rete e come tester per ciò che sta arrivando nell’era del 5G.
Per ulteriori informazioni sullo sblocco del potenziale del 5G e sulla tecnologia Ceragon non esitate a contattarci all’indirizzo wireless@allnet-italia.it