L’avvento del 5G porterà dei cambiamenti radicali nel nostro modo di comunicare e questo ha spinto l’Unione Europea ad attuare una revisione sul piano di regolamentazione sull’uso delle frequenze radio nei paesi comunitari. Una volta emanate le direttive dell’UE, ogni stato membro deve necessariamente adeguare la regolamentazione locale. Poiché solamente Italia e Polonia hanno mantenuto la banda 17.1-17.3 GHz in regime di libero uso per la realizzazione di ponti radio RLAN, si è resa necessaria una modifica della normativa nazionale, nell’ottica di armonizzazione nell’uso dello spettro radio.
La nuova normativa sull’uso delle frequenze
L’adeguamento alle normative comunitarie che spingono verso l’uniformità dell’uso delle frequenze da parte dei paesi aderenti ha portato il Ministero dello Sviluppo Economico Italiano (MISE) ad alcuni cambiamenti, primo tra tutti quello riguardante la banda 17 GHz. Sono passati ormai cinque anni da quando il MISE ha introdotto la legge 105/15 sulla regolamentazione dei servizi di connettività e telefonia in ottica di uniformarsi alle direttive dell’Unione Europea e ormai è ufficiale: a partire dal 01/01/2020 tutte le installazioni esistenti a 17 GHz dovrebbero essere ormai spente.
Le bande a regime di libero uso
Le bande a regime di libero uso d’interesse per gli operatori di TLC, fino al 31/12/2019 erano quattro: quella 868 MHz, usata per lo più per i servizi dell’IoT, quella 5 GHz, quella 17 GHz e la 24 GHz. Con la scomparsa del 17 GHz, che avrà una nuova destinazione d’uso e sarà utilizzata per i radar di prossimità, la scelta più naturale è di spostare i collegamenti radio sulla 24 GHz che prestazioni simili al 17 GHz. Non bisogna temere che la banda 24 GHz arrivi allo stesso punto della 17 GHz poiché, come la 5 GHz e la 868 MHz, è armonizzata, dunque è in regime di libero uso e difficilmente cambierà, almeno nel medio termine, la sua destinazione d’uso.
Perché correre il rischio di pagare una multa salatissima e di vedere il proprio impianto sequestrato?
Come anticipato, non è più possibile immettere sul mercato nuove apparecchiature che operano nella banda 17.1-17.3 GHz e a partire dal 01/01/2020 tutte le installazioni esistenti a 17 GHz devono essere spente, pena una sanzione amministrativa e il sequestro dell’impianto. Adeguarsi alle nuove direttive è la scelta migliore per stare tranquilli e approfittare dei vantaggi che la banda 24 GHz può offrire.
I vantaggi della banda a 24 GHz
Mettere gli impianti a norma e passare alle frequenze in 24 GHz è sicuramente la scelta più sicura dal punto di vista amministrativo, ma ha dei benefici anche dal punto di vista pratico. Prima di tutto, può diventare un’occasione per realizzare un update tecnologico importante: rispetto al 17 GHz, che generalmente porta una capacità di banda di 500 Mbps, con il 24 GHz è possibile raddoppiare la capacità del ponte radio portandola a un 1 Gbps, garantendo praticamente la stessa affidabilità di collegamento. FibeAir IP-20C di Ceragon è la soluzione perfetta per rendere il passaggio dalla banda 17 GHz a quella 24 GHz il meno traumatico possibile: mantenendo lo stesso form factor e la stessa dimensione di antenna, non è necessaria la ri-progettazione del sito, garantendo quindi uno swap tecnologico con riduzione al minimo dei tempi di intervento.