Il vendor ha elaborato un’analisi della situazione degli attacchi ransomware e dei trend relativi alla cybersicurezza. I dati raccolti derivano dai computer dei clienti Sophos dal 1.04.2017 al 3.10.2017 in tutto il mondo.
La piattaforma più colpita da attacchi informatici resta Windows, ma crescono gli attacchi su Android, Linux e MacOS.
Infatti, durante il 2017 si è registrato un aumento di crypto-attacchi su altri device e sistemi operativi.
Sophos, all’interno del report, analizza anche i modelli di crescita di ransomware come WannaCry che colpì a maggio 2017: è stato l’attacco ransomware più intercettato sui computer dei clienti Sophos superando anche lo “storico” ransomware Cerber, apparso per la prima volta ad inizio 2016. WannaCry è stato responsabile del 45,3% di tutti gli attacchi ransomware tracciati attraverso i dati di SophosLabs mentre Cerber rappresenta il 44,2%.
Altro ransomware analizzato all’interno del report è NotPetya, che colpì nel giugno del 2017. NotPetya, inizialmente, si era propagato attraverso un pacchetto software di Accounting ucraino, limitando quindi molto il suo impatto geografico. La sua diffusione è stata causata dall’exploit EternalBlue ma, dato il precedente attacco WannaCry (che sfrutta la stessa vulnerabilità), erano rimasti pochi PC ancora vulnerabili a questo tipo di minaccia.
Inoltre, Sophos segnala che i ransomware che colpiscono i sistemi Android stanno attirando le attenzioni degli hacker. Secondo le analisi dei SophosLabs, il numero di attacchi a clienti Sophos che usano dispositivi Android è aumentato lungo tutto il 2017.
Viene sottolineato da Sophos come la maggior parte dei ransomware su Android non vada a compromettere i dati bensì blocchi soltanto lo schermo del device, gettando comunque nel panico l’utente. Il vendor consiglia di effettuare il backup del proprio smartphone con regolarità, come già dovrebbe avvenire nel caso dei PC, al fine di proteggere i propri dati da eventuali attacchi ransomware.
Leggi il report completo: SophosLabs 2018 Malware Forecast
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